Romni

Donne rom e sinti fra casa e lavoro.

Nell’immaginario collettivo le popolazioni Rom e Sinti vengono associate ad un mondo “viaggiante”, ormai inesistente.
Lo specchio dell’emarginazione sociale è proprio il disagio abitativo che caratterizza queste “popolazioni sprovviste di territorio”.

Casa e lavoro sono due elementi fondamentali nel percorso d’integrazione, e la chiave di tutto si può trovare nell’emancipazione delle DONNE appartenenti a questa minoranza, proprio perché la loro presa di coscienza su ciò che potrebbero ottenere tramite condizioni abitative e lavorative dignitose consentirebbe un’apertura dell’intera comunità.

Integrare le madri, facendole uscire da condizioni d’isolamento e analfabetismo, è un passaggio necessario per integrare i loro figli.
Nessun fatto di cronaca, ma solo voglia di riscatto.

Donne che con estrema difficoltà hanno trovato punti di riferimento all’esterno della propria comunità di appartenenza e che tuttora lottano per uscire dal ruolo che la propria cultura gli assegna.Alcune vivono in case popolari, altre vengono dai campi nomadi. In molte, vivono in piccoli container nei centri di emergenza abitativa.

Sono le donne rom e sinti di Milano, seguite nella loro sveglia mattutina, per accompagnarle a lavoro e vedere come fanno a mantenere le loro famiglie.

Monica e Lacrimioara si svegliano all’alba per indossare la divisa di cameriere di albergo. Nello stesso momento, Doina prepara i suoi quattro bambini per la scuola, prima di andare a lavoro: da sette mesi, è stata assunta a tempo indeterminato come assistente per anziani. C’è chi cuce per progetti della Caritas, e chi come Loredana mantiene i suoi due bambini facendo la panettiera. Mentre l’ufficio di Florin è un cantiere edile dove ha un contratto a tempo indeterminato.

Riescono a trovare lavoro più dei loro mariti, e vogliono restare in Italia per dare un futuro migliore ai loro figli: ecco le donne rom, le protagoniste della rivoluzione della comunità rom e sinti italiana.